Si prosegue verso il picco dei contagi, che non sembra più tanto lontano. Resistiamo, e ragioniamo su quel che possiamo fare per limitare i danni.
Ecco i dati salienti di oggi in ITALIA:

Negli ultimi sette giorni abbiamo avuto in media 31866 nuovi positivi al giorno, ossia +6878 casi al giorno rispetto ai sette giorni precedenti (ieri era +7457).
La variazione dei nuovi casi registrati in questi ultimi sette giorni, rispetto ai sette precedenti, è stata pari a +27,5% (ieri era +32,1%, il giorno prima +38,1%, prima ancora +43,2%, +49,7%, +58,4%, +64,6%. Per intenderci: quando il valore è pari a 0% significa che il numero di nuovi casi rimane costante, se negativo significa che la curva è in discesa).
Siamo a 373 nuovi positivi ogni 100.000 abitanti/settimana. Per confronto, in Europa: Spagna: 301, Francia: 463, Regno Unito: 237, Germania: 135, Paesi Bassi: 362, Belgio: 749, Austria: 349, Svezia: 173, Romania: 222, Portogallo: 265, Polonia: 350, Rep.Ceca: 776 (fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento oggi, 7/11/2020).
Tra le Regioni italiane si segnalano: Bolzano: 746; Valle d’Aosta: 652; Lombardia: 583; Piemonte: 534; Umbria: 465; Campania: 458; Liguria: 447; Toscana: 434; Veneto: 386. Gli incrementi maggiori rispetto ai sette giorni precedenti si registrano in Basilicata (+85,9%), Bolzano (+73,3%), Sicilia (+51,7%), Calabria (+40,4%), Puglia (+37,5%), Campania (+34,8%), Veneto (+34,6%), Piemonte (+33,8%), e Molise (+30,4%).

*Va considerato che i rapporti positivi/tamponi e positivi/persone testate ora si alzano anche per via dell’uso dei test rapidi antigenici (non contati come tamponi, ma confermati con l’esame molecolare quando positivi).

Abbiamo attualmente 25109 pazienti RICOVERATI IN REPARTO, pari al 86,6% del valore di picco (29010 il 4 aprile) e al 47% dei posti letto attualmente disponibili (53752, fonte: AGENAS). Negli ultimi 7 giorni la variazione media del numero di pazienti ricoverati è stata pari a +1020 pazienti al giorno (era +954 nei sette giorni precedenti). Dunque l’aumento percentuale complessivo sul totale dei pazienti ricoverati in questi sette giorni è stato +39,8%, mentre la variazione nei sette giorni rispetto ai sette precedenti, è stata pari a +6,9% (ieri era +8,8%, il giorno prima +16,3%, prima ancora +20,4%, +30,1%, +28,6%, +41,5%. Per intenderci: quando il valore è pari a 0% significa che il numero di nuovi ricoveri è costante, quando è negativo significa che si riduce).
I pazienti in TERAPIA INTENSIVA sono complessivamente 2634, pari al 64,7% del massimo valore raggiunto (4068, il 3 aprile) e al 37% dei posti letto attualmente disponibili (7121, fonte: AGENAS). Negli ultimi sette giorni la variazione media dei pazienti in Terapia Intensiva è stata di +113 pazienti al giorno (era +102 nei sette giorni precedenti). Dunque l’aumento percentuale complessivo sul totale dei pazienti in TI in questi sette giorni è stato +42,9%, mentre la variazione nei sette giorni rispetto ai sette precedenti, è stata pari a +10,6% (ieri era +10,3%, il giorno prima +12,3%, prima ancora +23,9%, +50,5%, +51,5%, +59,6%).
In media abbiamo avuto in Italia 349 DECESSI al giorno negli ultimi sette giorni, e 201 nei sette giorni precedenti.
In sette giorni abbiamo avuto 4,09 decessi ogni 100.000 abitanti. In Spagna: 4,35, Francia: 4, Regno Unito: 2,95, Germania: 0,75, Paesi Bassi: 2,65, Belgio: 8,8, Austria: 1,8, Svezia: 0,45, Romania: 3,65, Portogallo: 2,5, Polonia: 4,1, Rep.Ceca: 12 (fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento oggi, 7/11/2020).

Nelle slide 20-21-22 trovate i dati sull’ETA’ e sullo STATO CLINICO dei pazienti, che ricaviamo rielaborando periodicamente le tabelle mostrate nella dashboard di ISS, riferite ai casi degli ULTIMI 30 GIORNI. L’ultimo nostro aggiornamento è del 4 novembre.

A proposito, ho rivisto le tabelle con i valori dei parametri che hanno guidato le decisioni della cabina di regia per l’attribuzione delle varie Regioni alle tre fasce di rischio (rossa, arancione, gialla), ora disponibili qui: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_notizie_5152_1_file.pdf. Non scendo nel particolare – ognuno si può fare la propria idea, eventualmente – ma confermo che qualche perplessità ce l’ho, anche nel metodo. Nonostante non sia del tutto chiaro il peso relativo di ogni indicatore, certamente ha prevalso il calcolo dell’Rt, a cui si attribuisce grande valore predittivo (ancorché calcolato su una situazione di due settimane fa, in cui avevamo mediamente metà dell’incidenza di casi che abbiamo oggi). Ho riascoltato la conferenza di presentazione di quelle tabelle, e le perplessità sono rimaste. Spero naturalmente di sbagliarmi, e non è certo il momento di insinuare dubbi sulla appropriatezza delle decisioni. Vedrei comunque di buon grado – ma l’ho detto diverse volte – una maggiore aderenza agli indicatori immediati di incidenza sul territorio, possibilmente su base provinciale. Per quanto mi sforzi, non vedo quale sia la difficoltà di adottare misure differenti per provincia, anziché per regione, in presenza di livelli anche molto differenti di circolazione virale: se è vero (e lo è) che le restrizioni impattano gravemente sull’economia e la vita delle persone, perché non stringere di più attorno alle aree effettivamente più in crisi, e alleggerire quelle migliori?
E visto che sono in vena di dispensare consigli (i miei valgono zero, per cui posso distribuirne a grandi mani), adotterei oggi stesso i test rapidi antigenici al pari dei molecolari, e ne farei uso massiccio su tutti i sintomatici e i contatti conviventi, togliendo invece il tampone in uscita dagli isolamenti e dalle quarantene (il criterio dei giorni è più che sufficiente). Prima di obiettare, considerate che ci sono persone sintomatiche, segnalate all’ATS/ASL, che attendono un tampone da una settimana.
Ultima cosa: un grazie particolare a tutti voi che commentate, che ringraziate. Ieri davvero tantissimi. Non posso spiegarvi quanto sia per me, e credo per tutti noi, di incoraggiamento il calore e il garbo delle persone. Ci riprenderemo questo mondo, alla fine.
Un saluto affettuoso
Paolo Spada
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Numeri complessivi dell’epidemia ad oggi in Italia:
902490 pazienti COVID-19, di cui 328891 guariti, 532536 attualmente positivi (25109 ricoverati in reparto, 2634 in Terapia Intensiva, 504793 in isolamento domiciliare), e 41063 pazienti deceduti.
Nota su grafici e analisi I grafici e l'analisi riportata di seguito fa riferimento alla data odierna, che potrebbe differire dalla data dell'articolo: in alto nella pagina è riportata la data dell'articolo, mentre qui di seguito è indicata la data dell'analisi grafica. Puoi vedere le giornate precedenti scorrendo le frecce nel grafico.