Come si vede dalla progressione dei numeri di questi giorni, un po’ più affidabili dei precedenti, la salita di questa nuova piccola ondata di contagio è tutt’altro che irresistibile, e sembra aver già perso spinta. Noi diciamo che è superato il flesso, cioè quel punto in cui la velocità di aumento comincia a ridursi, per arrivare gradualmente al picco di incidenza. E’ probabile che le dimensioni complessive dell’ondata – ammesso di volerla chiamare ancora così – non siano molto diverse da quelle della precedente (scorso luglio/agosto), e che vedremo dunque salire ancora un po’ il valore di incidenza nelle prossime 2-3 settimane, ma restando abbondantemente sotto i 100 casi settimanali ogni 100mila abitanti – pur considerato l’effetto Green Pass sul numero dei test. Ci aspettiamo di conseguenza che le ripercussioni sugli ospedali, che pure si vedranno tra qualche giorno, rimangano nell’ambito dell’ordinaria amministrazione. [Qui si potrebbe aprire un capitolo a sé, perché nei problemi della gestione ancora troppo “emergenziale” di questa pandemia rientra anche la scarsità di personale dedicato, per cui si confida sempre di far fronte con sforzo straordinario a ciò che ormai straordinario non è più, e richiede invece adeguata programmazione per i tempi futuri].
Naturalmente stiamo facendo discorso generale, che pure localmente potrà avere qualche differenza, che già si vede, almeno nei numeri di incidenza, dalle parti di Trieste, soprattutto, e in misura minore nella provincia di Bolzano, là dove minore è la percentuale di vaccinazioni.
A questo proposito vi ricordo che nelle slide potete agevolmente richiamare alla mente le condizioni che vivevamo un anno fa: fate un giro alla slide 38, selezionate tutte le date e scegliete la vostra Provincia. A Milano un anno fa avevamo incidenza 621 (che sarebbe arrivata a 765 il 7 novembre): oggi siamo a 31, venti volte meno, senza bisogno di coprifuoco, limitazione di spostamenti, chiusure di negozi e ristoranti, o didattica a distanza. Nonostante la maggiore trasmissività del virus attuale, le vaccinazioni hanno vinto, e non c’è miglior modo di convincersene che guardare indietro a quello che abbiamo passato.
Con lo stesso spirito dobbiamo accettare di buon grado le ultime seccature, confidando che queste settimane – cruciali per convincere anche i più cauti e timorosi – sciolgano ogni dubbio, spengano definitivamente i catastrofismi e ci proiettino, con ragionevole gradualità, verso il futuro che meritiamo.
Grazie infinite per il vostro affetto e per gli auguri di buon compleanno.
Paolo Spada