La flessione della curva dei casi non si avverte ancora abbastanza negli ospedali, specie in alcune regioni. Ma resistiamo.
Ecco i dati salienti di oggi in ITALIA:

Negli ultimi sette giorni abbiamo avuto in media 27865 nuovi positivi al giorno, ossia +9247 casi al giorno rispetto ai sette giorni precedenti (ieri era +9942).
L’aumento percentuale complessivo in questi ultimi sette giorni, rispetto ai sette precedenti, è stato pari al 49,7% (ieri era 58,4%).
Siamo a 325 nuovi positivi ogni 100.000 abitanti/settimana. Per confronto, in Europa: Spagna: 284, Francia: 415, Regno Unito: 235, Germania: 113, Paesi Bassi: 381, Belgio: 877, Austria: 269, Svezia: 102, Romania: 175, Portogallo: 219, Polonia: 279, Rep.Ceca: 793 (fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento oggi, 3/11/2020).
Tra le Regioni italiane si segnalano: Valle d’Aosta: 676; Bolzano: 537; Lombardia: 531; Piemonte: 418; Umbria: 418; Liguria: 413; Toscana: 411; Campania: 381; Veneto: 328. Gli incrementi maggiori rispetto ai sette giorni precedenti si registrano in Basilicata (+66,9%), Molise (+65,8%), Lombardia (+64,6%), Emilia Romagna (+61,2%), Veneto (+58,7%), Puglia (+53,9%), Bolzano (+51,3%), Abruzzo (+51,1%), e Campania (+50,9%).

*Va considerato che i rapporti positivi/tamponi e positivi/persone testate ora si alzano anche per via dell’uso dei test rapidi antigenici (non contati come tamponi, ma confermati con l’esame molecolare quando positivi).

Abbiamo attualmente 21114 pazienti RICOVERATI IN REPARTO, pari al 72,8% del valore di picco (29010 il 4 aprile) e al 39% dei posti letto attualmente disponibili (fonte: AGENAS). Negli ultimi 7 giorni la variazione media del numero di pazienti ricoverati è stata pari a +1023 pazienti al giorno (era +786 nei sette giorni precedenti). L’aumento percentuale complessivo è +51,3%.
I pazienti in TERAPIA INTENSIVA sono complessivamente 2225, pari al 54,7% del massimo valore raggiunto (4068, il 3 aprile) e al 31% dei posti letto attualmente disponibili (fonte: AGENAS). Negli ultimi sette giorni la variazione media dei pazienti in Terapia Intensiva è stata di +116 pazienti al giorno (era +77 nei sette giorni precedenti). L’aumento percentuale complessivo è +57,7%.
In media abbiamo avuto in Italia 245 DECESSI al giorno negli ultimi sette giorni, e 142 nei sette giorni precedenti.
In sette giorni abbiamo avuto 2,86 decessi ogni 100.000 abitanti. In Spagna: 2,4, Francia: 2,85, Regno Unito: 2,35, Germania: 0,5, Paesi Bassi: 2, Belgio: 6,05, Austria: 1,2, Svezia: 0,15, Romania: 3,15, Portogallo: 1,9, Polonia: 3, Rep.Ceca: 10,05 (fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento oggi, 3/11/2020).

Nelle slide 19-20-21 trovate come sempre i dati sull’ETA’ e sullo STATO CLINICO dei pazienti, che ricaviamo rielaborando periodicamente le tabelle mostrate nella dashboard di ISS, riferite ai casi degli ULTIMI 30 GIORNI. L’ultimo nostro aggiornamento è del 30 ottobre.

Quello dei nuovi positivi, cioè la curva dei casi, propriamente detta, sta leggermente flettendo, ormai da giorni (anche se avvertiamo sempre di aggiungere idealmente un tot – e scusate se non possiamo essere più precisi – per via del numero di casi che certamente stanno sfuggendo alla diagnosi, ora più che nei mesi precedenti). Ma insomma, è il dato migliore che abbiamo, e ci attacchiamo a quel 49% di aumento nei sette giorni rispetto ai sette precedenti, che era 100% solo pochi giorni fa.
Gli indicatori degli ospedali non consentono ancora di tirare il fiato, ma abbiamo speranze di vedere qualche segno favorevole nei prossimi giorni. Stasera nella tabella dei carichi sanitari (slide 7) ho aggiunto la percentuale di occupazione dei posti letto di ricovero in reparto e di Terapia Intensiva rispetto al totale dei posti disponibili, regione per regione (fonte: AGENAS, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali). Il dato nazionale, come sopra riportato, è rispettivamente il 31% e il 39%. Si consideri che le soglie di criticità individuate dal Ministero della salute sono pari al 30% per le TI e al 40% per i reparti. E faccio presente che, come già detto più volte in passato, il carico massimo per gli ospedali non si verificherà al momento del picco massimo dei nuovi positivi, ma con alcune settimane di ritardo, durante le quali il numero di nuovi ricoveri supererà ancora quello dei dimessi.
Ci tocca quindi tenere d’occhio quelle percentuali con molta attenzione. Insistiamo nel pensare che ogni provvedimento debba essere tarato sulle condizioni reali del territorio, evitando azioni generalizzate, e cercando di impattare il meno possibile sul lavoro, e sul futuro dei nostri figli. Noi negli ospedali facciamo tutto il possibile per resistere, ma speriamo che là fuori la vita possa resistere altrettanto. Altrimenti – direbbe Churchill – cosa combattiamo a fare?
Un caro saluto
Paolo Spada
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Numeri complessivi dell’epidemia ad oggi in Italia:
759829 pazienti COVID-19, di cui 302275 guariti, 418142 attualmente positivi (21114 ricoverati in reparto, 2225 in Terapia Intensiva, 394803 in isolamento domiciliare), e 39412 pazienti deceduti.
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